Parliamo (bene) di Capex
Quando investire in azienda è vitale ma investire bene lo è ancora di più. Certi investimenti ti permettono di sopravvivere, altri di crescere.
Growth CapEx vs Maintenance CapEx: la differenza che ti salva dal buco di bilancio
"Non possiamo tagliare i Capex. Sono investimenti strategici."
Lo disse con sicurezza. Una di quelle frasi che ti fanno quasi dubitare di aver capito bene.
Poi, nel file Capex consolidato c’era:
👉🏻 un nuovo impianto in sostituzione di quello dismesso,
👉🏻 l’ampliamento del magazzino in un’area con zero crescita,
👉🏻 la sostituzione dell’impianto di condizionamento… con impianto identico.
Una domanda mi sembrava abbastanza scontata:
Quanti di questi investimenti servono per crescere e quanti servono solo per non crollare?
Silenzio.
Una distinzione che non sempre viene fatta
In troppi file Excel, anche di aziende grandi, puoi trovare scritto Capex senza alcuna distinzione.
Capex è Capex. Punto.
Capex, breve nomignolo utilizzato per abbreviare, con i soliti inglesismi business, il concetto di spesa in conto capitale, in fin dei conti considera tutte quelle spese effettuate per acquistare attrezzatura che ha vita utile superiore ai 12 mesi.
Il nuovo impianto, sia esso in sostituzione a quello vecchio oppure nuovo, ha una vita utile maggiore di 12 mesi, quindi è un Capex.
Il nuovo impianto di condizionamento si presume possa funzionare per più di 12 mesi, quindi è un Capex.
Tuttavia, è necessario considerare che il concetto di Capex si articola in due importanti sottogruppi:
Maintenance Capex
Growth Capex
Sbagliare questa distinzione è un grande errore e può portarti dritto a problemi di cassa, di budget, di margini, di strategia.
Quindi proviamo a mettere in chiaro una volta per tutte il concetto.
🔧 Maintenance Capex: serve per sopravvivere
È quello che serve per mantenere le capacità operative attuali.
Non fa crescere. Non espande. Non innova. Ma se non lo fai, il rischio è che la macchina si fermi, in modo più o meno grave.
Pensa:
Sostituzione attrezzature obsolete
Rifacimento di impianti essenziali
Rinnovo software ERP scaduto
Messa a norma di impianti industriali
💬 “Ma sono investimenti comunque!”
Certo. Ma non sono pensati per portare ricavi in più. Servono solo a mantenere in piedi quelli attuali, a parità di altre condizioni.
🚀 Growth CapEx: serve per salire di livello
Questo è il caso di vera espansione.
Sono, infatti, quegli investimenti che vengono sostenuti per aumentare i volumi, aggredire nuovi mercati, acquisire nuovi clienti, velocizzare processi produttivi. Normalmente, si parla di Growth Capex quando l’azienda investe in:
Nuove linee produttive
Nuove aperture geografiche
Software per scalare l’efficienza
Asset per servire nuovi clienti
Sono investimenti fatti per generare nuova cassa futura. E sono quelli su cui è necessario basare una strategia di crescita.
Perché è un problema se li confondi?
Ti faccio un esempio:
Un’azienda presenta un piano con:
2 milioni di euro di Capex annuale per i prossimi 3 anni. Un impegno di 6 milioni di euro complessivi.
ROI atteso al 25%
Poi però si scopre che:
Di quei 2 milioni annui, 1,6 milioni servono a sostituire impianti obsoleti
Solo 400 mila sono veramente destinati a espandere
Ma il ROI è calcolato su tutto il pacchetto di investimenti e il risultato è che il ROI stimato potrebbe non essere corretto e “sporcato”. Il piano potrebbe non soddisfare a pieno le aspettative del board ed è necessario rendersene conto, e fare le giuste distinzioni, per evitare di incorrere in risultati sovrastimati e lontani dalla realtà.
Come differenziare bene le due cose
Domanda guida: Se non faccio questa spesa, cosa succede?
Se la risposta è: “La produzione si ferma”, è maintenance.
Se è: “Non cresceremo in quel mercato”, è growth.
Tracciabilità nei piani: che siano Capex è chiaro. Ma usare colori diversi, etichette diverse, file diversi, budget diversi aiuta a tenere separate le due cose per permettere di stimare l’impatto su performance e bilanci futuri in modo più efficace e chiaro.
Regole di priorità:
Maintenance = non è negoziabile. È necessaria e prioritaria nel processo di valutazione. Per una crescita solida è infatti necessario partire da una solida base. Se non si riesce a mantenere quello standard, ogni Capex volto alla crescita potrebbe essere controproducente.
Growth = discrezionale, va selezionata con rigore e attenzione, soprattutto in relazione alle capacità di spesa (o di debito) dell’azienda.
Legalo alla strategia: se la strategia è crescita, c’è spazio per discutere Capex di tipo growth. Se è consolidamento, è necessario focalizzarsi su Capex maintenance.
Un Capex mal gestito può distruggere valore
In una realtà industriale, il Capex è una delle leve più forti che hai.
Ma è anche una delle più pericolose.
Sovrastimi la crescita? Investi troppo e sottoutilizzi gli asset.
Non distingui il maintenance? Tagli la manutenzione e ti ritrovi con impianti e macchinari che potrebbero non garantire continuità .
Non tracci il ritorno? Bruci cassa senza sapere dove.
Mi è capitato recentemente che, durante una lunga e tortuosa due diligence (di cui ho scritto una puntata se ti interessa approfondire), fosse centrale questo discorso.
Quanto degli investimenti programmati è per la crescita e quanto è per la sostituzione o il mantenimento degli asset attuali?
Ovviamente con l’obiettivo di capire quanto dello stock di asset stanziato potesse far crescere le performance attuali e quanto invece le avrebbe mantenute.
A proposito, con un amico sto raccogliendo qualche informazione per capire se si può migliorare ed innovare la valutazione, analisi e gestione dei progetti Capex nelle aziende. Se gestisci questi temi in azienda e percepisci che il tuo lavoro potrebbe essere migliorato, clicca qui sotto:
Il caso BP e la piattaforma petrolifera Deepwater Horizon
Per capire l’importanza della quota di Capex di mantenimento, facciamo un balzo indietro nel 2010.
BP, società petrolifera inglese, gestiva la piattaforma petrolifera Deepwater Horizon nel Golfo del Messico, in joint venture con Transocean e Halliburton. La piattaforma era uno dei gioielli dell’estrazione offshore: elevati livelli di tecnologica, una capacità produttiva enorme e collocata in un’area ad alto potenziale estrattivo.
Il 20 aprile 2010, un'esplosione devastò la piattaforma, uccidendo 11 operai e provocando una delle peggiori catastrofi ambientali della storia, con circa 4,9 milioni di barili di petrolio riversati in mare. Le conseguenze furono enormi: oltre 60 miliardi di dollari di costi (tra multe, risarcimenti, bonifiche) e danni reputazionali incalcolabili.
Le indagini successive rivelarono che una mancanza sistemica di manutenzione preventiva e investimenti in sicurezza era alla base del disastro:
Sostituzione o aggiornamento delle valvole di sicurezza del blowout preventer (BOP), il dispositivo che avrebbe dovuto impedire la fuoriuscita incontrollata di petrolio.
Manutenzione e testing approfonditi del cemento di isolamento del pozzo, che presentava già precedenti criticità.
Verifiche e controlli di sicurezza ridotti al minimo per accelerare i tempi e contenere i costi, con numerosi audit interni ignorati.
Molti di questi interventi sarebbero stati classificabili come Capex di mantenimento, poiché avrebbero garantito la continuità operativa e la sicurezza dell’impianto. BP aveva però ridotto i budget destinati al mantenimento in favore di una strategia di efficienza a breve termine. In sostanza, il Capex maintenance era visto come un costo da tagliare, piuttosto che un investimento da presidiare.
Effetti sul bilancio della mancata spesa CAPEX
Spese evitate a breve termine
Nel breve periodo, BP ha:
Risparmiato qualche milione di dollari (si stima tra 5 e 15 milioni) non effettuando questi interventi.
Mostrato margini operativi più elevati, migliorando apparentemente efficienza e profittabilità.
L’effetto contabile di breve periodo fu abbastanza semplice ed intuitivo: ci fu un minore cash outflow per Capex con una conseguente maggiore (e apparente) liquidità disponibile e miglior free cash flow.
Esplosione dei costi futuri
La scelta ha prodotto una bomba differita nei conti dell’azienda. Questi i danni che BP ha dovuto sostenere negli anni successivi al disastro:
👉🏻 Multa ambientale: ~ 18,7 miliardi di $ (record USA)
👉🏻 Pulizia e bonifiche: ~ 14 miliardi di $
👉🏻 Rimborsi e cause legali: ~ 20 miliardi di $
👉🏻 Costi di fermo produzione: miliardi persi in revenue
👉🏻 Danno di reputazione: perdita di valore azionario di oltre il 50%
Effetto contabile nel lungo termine:
👉🏻 Aumento spropositato delle passività e accantonamenti nel bilancio.
👉🏻 Drenaggio della liquidità.
👉🏻 Svalutazioni patrimoniali di asset strategici nel Golfo del Messico.
👉🏻 Perdita di capacità di autofinanziamento e aumento del debito.
Lezione contabile e strategica
La mancata spesa di pochi milioni di dollari in maintenance Capex ha portato a decine di miliardi di perdite. Un’azienda solida come BP ha rischiato di fallire non per una cattiva strategia di crescita, ma per una cattiva gestione della manutenzione, considerata “secondaria” nella corsa all’efficienza.
Interventi di maintenance sono essenziali per l’attività operativa dell’azienda. Servono per mantenere uno standard di qualità e sicurezza minimo e supportare una crescita duratura. Ignorare investimenti di mantenimento per inseguire una crescita, basata su fondamenta fragili, potrebbe essere l’inizio di un percorso turbolento.
Aggiornamento del 23 aprile
L’Hedge Fund Elliot Investments Management, fondo d’investimento statunitense, ha incrementato recentemente la propria partecipazione nell’azienda BP, superando la soglia del 5%.
Questo permette una maggiore pressione esercitata sul gruppo energetico affinché riveda le proprie strategie industriali e finanziarie per remunerare maggiormente gli azionisti. L’obiettivo è quello di migliorare del 40% il proprio free cash flow entro il 2027, raggiungendo quota 20 miliardi e per farlo si è proposto di ridurre le spese in conto capitale a 12 miliardi, al di sotto del range previsto da BP di 13-15 miliardi, con cost-cutting di altri 5 miliardi.
Sembra quasi che tutto ciò che abbiamo detto fino ad ora venga smentito. L’obiettivo di massimizzare la redditività per gli azionisti, legittimo, riducendo costi e investimenti, sembra essere controcorrente rispetto alla necessità di mantenere prima e crescere poi in modo strutturato per evitare che fatti come quello della Deepwater si verifichino di nuovo.
Comunicare la distinzione
Sono convinto che le competenze comunicative siano essenziali tanto quanto quelle tecniche per far comprendere a colleghi e responsabili la direzione che l’azienda deve intraprendere:
La manutenzione serve a non perdere la posizione. La crescita a guadagnarne una nuova.
Senza le prime, crolli. Senza le seconde, resti fermo.
Sono due tasche diverse dello stesso cappotto. E devi sapere quanto metti in ognuna.
E nella tua azienda, come lo gestite?
Se nel tuo forecast Capex non distingui chiaramente i due tipi:
In caso di assenza di risorse, potresti tagliare la voce sbagliata, incidendo su attività di mantenimento che potrebbero farti perdere terreno,
Potresti presentare un piano di crescita che in realtà è pura sopravvivenza
TL;DR
Non tutti i CapEx sono uguali.
Quelli che mantengono non fanno crescere.
Quelli che fanno crescere hanno bisogno di quelli che mantengono per ottimizzare le performance.
Falli parlare chiaro. Anche nel bilancio. Anche nei piani. Anche nelle discussioni con la direzione.
Perché distinguere i due è la differenza tra resistere e scalare.
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Alla prossima!
Bel pezzo, Carlo 👏🏼